Spesa media psoriasi pustolosa generalizzata

Uno studio condotto in Italia dalla SDA Bocconi stima in circa 25.000 euro la spesa media annua per ogni paziente, quasi tre volte superiore rispetto a forme più comuni di psoriasi

Spesso erroneamente considerata una forma aggressiva di psoriasi, la psoriasi pustolosa generalizzata (GPP), in realtà, andrebbe considerata come una patologia a sé stante, tendenzialmente grave e potenzialmente fatale. Ad avvalorare questa tesi non è soltanto il forte impatto della GPP a livello clinico, ma anche il peso sociale ed economico, ben più oneroso di quello relativo alle altre forme di psoriasi. Secondo una recente indagine, condotta dal centro di ricerca multidisciplinare CERGAS della SDA Bocconi School of Management, la GPP comporta una spesa sanitaria media che ammonta a circa 25.000 euro all’anno per ogni paziente, a fronte di un costo medio di circa 9.000 euro per la psoriasi a placche.

Una differenza importante, che aggiunge un’evidenza di carattere economico alla necessità che la malattia venga trattata come un’entità clinica distinta”, spiegano Patrizio Armeni e Francesco Costa, autori dello studio ed entrambi Professori associati di Practice of Government, Health and Not for Profit, presso SDA Bocconi School of Management, in una video-intervista pubblicata su TrendSanità

LA PATOLOGIA

Caratterizzata da attacchi ricorrenti di eruzione di pustole cutanee sterili, la GPP è spesso accompagnata da sintomi sistemici, come febbre, malessere generale, uveite, artrite o infiammazione dei dotti biliari (colangite neutrofila). In genere, l’andamento recidivante della patologia e la gravità del quadro clinico durante le riacutizzazioni rendono necessarie frequenti ospedalizzazioni e, non di rado, il ricovero in un reparto di terapia intensiva. I costi delle degenze, uniti a quelli delle terapie - fino a poco tempo fa mutuate da altre forme di psoriasi - ne fanno una malattia estremamente ‘dispendiosa’, sia in termini economici che di impatto sulla qualità della vita.

UN FORTE IMPATTO ECONOMICO SUL SISTEMA SANITARIO

Con questa analisi di ‘cost of illness’ abbiamo voluto misurare i costi “tangibili” e “intangibili” relativi alla psoriasi pustolosa generalizzata”, spiega il prof. Patrizio Armeni. “La GPP, infatti, non presenta solo un onere economico monetizzabile, ma anche un fardello in termini di compromissione della qualità della vita, che – anche se difficilmente quantificabile – impatta fortemente sulla quotidianità di chi ne è affetto”.

“Sommando i costi sanitari diretti (terapia farmacologica non specifica, visite specialistiche e di monitoraggio, ricoveri), i costi sanitari indiretti e la perdita di produttività (costi indiretti) si arriva a un impatto economico annuale totale della GPP in Italia di circa 2,9 milioni di euro all’anno”, riassumono i due esperti. “Una cifra astronomica se si considera che stiamo parlando di una malattia rara, che affligge circa 150 persone nel nostro Paese”. Solo per le visite mediche, il costo annuale totale varia dai 38.000 ai 42.000 euro, cifra che sale fino a 1.760.000 euro se si parla di spese relative al trattamento farmacologico. “I costi diretti sono ingenti, ma quelli indiretti rappresentano oltre un terzo del totale. La patologia, infatti, non solo assorbe risorse dal sistema sanitario, ma drena valore dal sistema economico globale sotto forma di perdita di produttività e assenteismo dal lavoro”, spiegano il prof. Armeni e il prof. Costa. “Per ogni paziente italiano si stima che i costi indiretti siano pari a 9.200 euro all’anno, per un totale di circa un milione di euro”.

LE RIPERCUSSIONI DELLA PATOLOGIA SULLA SFERA SOCIALE

Lo studio, i cui risultati sono stati presentati al congresso ISPOR Europe con il poster “Cost of Illness of Generalized Pustolar Psoriasis in Italy”, rappresenta la prima analisi sui costi della GPP fatta analizzando la patologia anche da una prospettiva sociale. Una parte della ricerca, infatti, prevedeva la somministrazione di un questionario volto a valutare l’impatto di questa rara forma di psoriasi sulla qualità della vita e sulla sfera emotiva dei pazienti. Si tratta di una malattia che influenza pesantemente la quotidianità di chi ne è affetto, rendendo più complicate, se non addirittura impossibili, anche le attività più semplici: sbrigare le faccende domestiche, recarsi al lavoro, svolgere regolare attività fisica. Dai risultati dello studio si evince che le aree più compromesse sono quelle relative alla routine quotidiana e alla sfera relazionale, in particolare l’intimità con il partner e la socializzazione con amici e familiari, pregiudicate a causa del disagio psicologico associato alla presenza di lesioni cutanee che possono essere anche molto estese.

In conclusione, sebbene sia stata considerata per lungo tempo una variante o un sottotipo della psoriasi a placche, le prove del suo onere clinico, economico e sociale confermano la necessità che la GPP debba essere trattata come un’entità patologica distinta. Questo, a sua volta, consentirebbe una gestione più accurata di questa malattia, sia dal punto di vista terapeutico che assistenziale.

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