Il farmaco ha dimostrato un'azione rapida e sicura in due diversi studi

I pazienti affetti da angioedema ereditario soffrono spesso di attacchi improvvisi di edema a livello cutaneo, di mucose e degli organi interni, potenzialmente letali. Pare che il trattamento con Icatibant, un antagonista dei recettori B2 della bradichinina, prodotto dalla casa farmaceutica Shire, sia in grado di risolvere rapidamente tutti i tipi di attacchi. L'angioedema ereditario è una malattia genetica rara a trasmissione autosomica dominante. E' caratterizzata da un deficit dell’inibitore della C1 esterasi (C1-INH) e da livelli elevati di bradichinina, un peptide coinvolto nella permeabilità vascolare e nella vasodilatazione. In assenza di un trattamento adeguato gli attacchi a livello laringeo espongono il pazienti al rischio di soffocamento, associandosi a un rischio di mortalità del 25 per cento.

Il successo del farmaco è dimostrato dalle analisi cumulative degli studi registrativi FAST-1, FAST-2 e FAST-3, presentati al congresso annuale dell’American Academy of Allergy, Asthma e Immunology, a Orlando in Florida. Le analisi, riportate dal portale Pharmastar hanno evidenziato i risultati positivi della somministrazione del farmaco.
Nella prima analisi , 4 ore dopo l'iniezione sottocutanea del farmaco, la percentuale di pazienti con un coinvolgimento cutaneo grave o molto grave è scesa dal 40,4 per cento al basale al 2 per cento contro solo il 19,7 per cento nel gruppo di controllo, trattato con placebo.
Nella seconda, limitata ai pazienti con attacchi laringei, la percentuale di pazienti che hanno segnalato difficoltà gravi o molto gravi di deglutizione è calata dal 28,6 per cento al 10,6 per cento dopo 2 ore e all’1,9 per cento dopo 4 ore.

L’obiettivo degli studi FAST-1, -2 e -3, tre trial internazionali di fase III che hanno incluso in totale 216 pazienti, era appunto stabilire la sicurezza e l'efficacia di Icatibant nei soggetti colpiti dalla malattia.
Negli studi FAST-1 e -3 il farmaco è stato confrontato con il placebo, mentre nel FAST-2 con l'acido tranexamico, usato solitamente per prevenire le emorragie durante gli interventi chirurgici. Inoltre, gli studi FAST-1 e -2 sono stati limitati a pazienti con interessamento cutaneo o addominale, mentre FAST-3 comprendeva anche pazienti con attacchi laringei.

Nella prima analisi, il tempo mediano necessario per iniziare a ottenere un sollievo dai sintomi peggiori è stato di 2,5 ore con Icatibant contro 18,5 ore con placebo per quanto riguarda gli attacchi cutanei (P < 0,0001) e 1,1 ora con Icatibant contro 3,5 ore con placebo per quelli addominali (P = 0,0002).
Inoltre, la valutazione globale del medico dopo 4 ore ha indicato miglioramenti significativi della gravità degli attacchi a favore di Icatibant (P < 0,0001) sia per gli attacchi cutanei sia per quelli addominali, indipendentemente dalla loro gravità prima del trattamento.

Gli autori concludono dunque che nei tre studi Icatibant ha fornito un sollievo sintomatologico rapido ed efficace ai pazienti con attacchi cutanei e addominali, indipendentemente dalla sede dell’attacco e dalla sua gravità.

La seconda analisi, firmata da William R. Lumry, dell’Allergy and Asthma Research Associates Research Center di Dallas, ha invece valutato gli outcome di 60 pazienti che avevano attacchi laringei e sono stati trattati solo con Icatibant, a causa della pericolosità di questi attacchi, fatali nel 40 per cento dei casi se non trattati.
La gravità degli attacchi era lieve nel 32 per cento dei pazienti, moderata nel 43 per cento ed elevata nel 25 per cento. Due ore dopo l'iniezione sottocutanea, il 47,6 per cento dei pazienti che avevano difficoltà a deglutire ha riportato una diminuzione almeno del 50 per cento  dei sintomi.
Il tempo mediano necessario per iniziare ad avere un miglioramento dei sintomi è stato di 0,6 ore. Tra i pazienti che hanno ottenuto un sollievo sintomatologico quasi completo, il tempo medio di risoluzione è stato di 6,2 ore. In ogni caso, 12 ore dopo l’iniezione, nessuno dei pazienti lamentava più difficoltà di deglutizione e cambiamenti della voce.
Solo otto pazienti hanno avuto bisogno di una seconda iniezione di Icatibant e nessuno ha dovuto essere intubato.

Il farmaco è già approvato da qualche anno nell’Unione europea per il trattamento dell’angioedema ereditario e ha avuto il via libera anche dall’FDA lo scorso agosto.

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