Il dr. Alessandro Del Rosso: “Con due infiltrazioni di collagenasi si può ottenere una sensibile riduzione della curvatura del pene e delle dimensioni della placca fibrosa”
Abano Terme (Padova) – In Italia, circa un milione di persone soffre di induratio penis plastica (IPP) o malattia di La Peyronie, una patologia del pene caratterizzata da una fibrosi (placca) più o meno circoscritta della tunica albuginea (il rivestimento dei corpi cavernosi del pene). Colpisce prevalentemente uomini di mezza età, con una prevalenza intorno al 7-10%, ma è una condizione tendenzialmente sotto-diagnosticata e sotto-trattata. Ci aiuta a conoscerla meglio il dr. Alessandro Del Rosso, specialista in Urologia del Policlinico di Abano Terme, in provincia di Padova.
Dottor Del Rosso, qual è la causa della malattia di La Peyronie?
La causa precisa di questa malattia non è conosciuta: sono state prospettate ipotesi infiammatorie, immunologiche e infettive. Attualmente, l'ipotesi più probabile è che microtraumi a livello del pene (anche la semplice attività sessuale), producano delle piccole lesioni alla tonaca albuginea da cui poi parte il processo infiammatorio che progressivamente porta alla formazione di queste placche.
Come avviene la diagnosi?
La diagnosi di IPP è molto intuitiva e si basa sulla combinazione di un'accurata anamnesi (modalità e tempi di insorgenza della patologia, sintomi), di auto-fotografie (che il paziente deve eseguire a pene eretto), dell'esame obiettivo (placca palpabile a livello penieno) e dell'ecografia peniena.
Qual è l'impatto della malattia sulla qualità di vita dei pazienti?
Purtroppo, la maggior parte dei pazienti affetti da IPP riferisce che la malattia ha un profondo impatto sulla propria qualità di vita, con un carico psicologico non sottovalutabile, fino a provocare gravi disturbi e perdita dell’autostima. Si fa fatica a parlarne, a volte per vergogna, a volte perché la soluzione alla problematica sembra difficoltosa, ma ad oggi non ci sono limiti per una terapia efficace.
Quali sono le opzioni terapeutiche attualmente disponibili?
La terapia, fondamentalmente, si distingue in due grandi capitoli: trattamento non chirurgico e trattamento chirurgico. L'utilizzo di farmaci per via sistemica può essere impiegato nella fase iniziale della malattia (fase infiammatoria), per attenuare o bloccare quei fenomeni che portano alla formazione della placca. In realtà, non vi sono evidenze di vantaggi considerevoli sulla sintomatologia e sulla riduzione della sua progressione. Vi sono, poi, farmaci locali (somministrati a livello intraplacca, tramite infiltrazione). La terapia chirurgica deve essere riservata ai casi di malattia stabilizzata (da almeno 9-10 mesi) nei quali la curvatura è tale da compromettere la funzione sessuale.
L'uso della chirurgia tradizionale, però, sta diventando sempre più raro proprio per l'efficacia e la semplicità di utilizzo della collagenasi di Clostridium histolyticum, un enzima che distrugge il tessuto fibroso determinando un netto miglioramento del grado di curvatura. Ormai, i trial clinici hanno mostrato notevoli evidenze, con riduzione sensibile della curvatura e delle dimensioni della placca palpabile dopo infiltrazioni locali con collagenasi. Il trattamento intraplacca può essere eseguito nei pazienti con una fibrosi palpabile e una curvatura del pene di almeno 30 gradi.
Ci può raccontare qualche caso clinico che le è rimasto particolarmente impresso?
Sì, vorrei portare alla luce il caso di un paziente affetto da IPP a cui era stato proposto in prima istanza un trattamento chirurgico di corporoplastica: dopo un ulteriore consulto specialistico gli è stato proposto un trattamento con collagenasi (cosa che in precedenza non era stata accennata). Il paziente ha pertanto virato la propria attenzione sulla via di trattamento con l'infiltrazione intraplacca, e il risultato è stato molto soddisfacente. Con due infiltrazioni si è assistito a una riduzione della curvatura e, in conclusione, il paziente non ha più necessitato dell'intervento chirurgico tradizionale e ha mostrato una notevole soddisfazione per il beneficio ricevuto.
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