Il codice di esenzione dell'epatite C è 016 (Malattie croniche – Epatite cronica attiva).

Barcellona – Nei prossimi mesi, i pazienti europei con infezione da virus dell’epatite C, genotipo 1 e 4, potrebbero avere a disposizione una nuova opzione terapeutica: Zepatier™, sviluppato da MSD, che dopo essere stato approvato negli Stati Uniti e in Canada, è in attesa di ottenere l’autorizzazione all’immissione in commercio da parte dell’Unione Europea.

Milano – Trattare i pazienti ma nel corso tempo è la parola d'ordine degli esperti che a più di un anno dalla disponibilità nel nostro Paese delle nuove terapie si sono riuniti per fare un bilancio nel corso dell’incontro che si è tenuto martedì 16 febbraio dal titolo: "Epatite C in Italia, Identikit di una malattia in via di eradicazione".
I nuovi farmaci ad azione antivirale diretta sono in grado di modificare radicalmente la storia naturale dell’epatite C con la possibilità di guarigione di oltre il 95%. Ad oggi in Italia sono stati curati 32.512 pazienti, scelti sulla base di 7 criteri di prioritizzazione stabiliti da Aifa che hanno dato precedenza ai pazienti più gravi, basandosi quindi su un principio di “urgenza” della cura.

AbbVie avvierà sei studi clinici di fase III per valutare la sicurezza e l’efficacia del regime anti epatite C (HCV) tutto orale, once a day e senza ribavirina, costituito dall’inibitore della proteasi NS3/4A, ABT-493, e dall’inibitore di NS5A, ABT-530, in pazienti con infezione cronica da HCV di genotipo 1-6.

Molti pazienti che assumono farmaci antivirali ad azione diretta (DAA) per il trattamento del virus dell'epatite C (HCV) sono a rischio di interazioni clinicamente significative tra farmaci (quelle che gli americani chiamano drug-drug interaction o DDI). E’ quanto mostrato da un recente articolo apparso su Clinical Infectious Diseases.
Con l'approvazione dei farmaci antivirali ad azione diretta (DAA) la gestione delle interazioni farmaco-farmaco (DDI) è diventata una sfida importante, come il trattamento dell'epatite C.

Il 98% dei pazienti con infezione da virus dell'epatite C trattati con il regime di associazione ombitasvir/paritaprevir/ritonavir e dasabuvir, nella vita reale, ha raggiunto una risposta virologica sostenuta dopo 12 settimane. Ne dà notizia Abbvie in un comunicato stampa, a seguito dei risultati intermedi dello studio AMBER, condotto in Polonia, in 186 pazienti con HCV di genotipo 1 (GT1; n=186) o genotipo 4 (n=10) nella vita reale.

Campoverde (LT) – La nuova classe di farmaci ad azione antivirale diretta rappresenta uno fra i più importanti successi finora ottenuti nella terapia medica di una malattia cronica per il notevole incremento dei livelli di efficacia. La lotta all’epatite C è da considerarsi un investimento sostenibile per la salute, come dimostrano, dal punto di vista clinico, le ultime ricerche sui nuovi farmaci antivirali con risultati che sfiorano il 100% di guarigioni. 

La combinazione ledipasvir/sofosbuvir (LDV/SOF) nei pazienti co-infetti con HIV-1 e HCV di genotipo 1 o 4 somministrata per 12 settimane porterebbe al raggiungimento di alti tassi di risposta virologica sostenuta.

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