Grazie alle segnalazioni delle associazioni di pazienti l'azienda produttrice ha ridotto il prezzo di vendita
Costerà il 30 per cento in meno, per i malati di Hiv e Parkinson, l'integratore alla papaya fermentata (fpp), in vendita in Italia dal 2004 e assunto da molti pazienti in combinazione con le terapie farmacologiche standard.
Lo sconto scatterà dall'1 marzo per tutti i malati che presenteranno l'attestazione della asl della patologia. Ne hanno dato notizia Ubaldo Bonuccelli, noto neurologo ed ex presidente della Lega italiana per la lotta contro il Parkison, e da Fabio Canova della Named, l'azienda distributrice .
Una confezione di Papaya fermentata per un mese per Aids e Parkinson costa 118 euro. Un anno di integratore arriva a pesare sulle tasche dei pazienti per oltre 1.400 euro. Con il ribasso del 30 per cento pensato per i malati che mostrano il cartellino dell'esenzione (per accertare la loro condizione di malattia) in farmacia, il prodotto costerà 88 euro al mese, poco più di mille euro l'anno.
In Italia l'integratore prodotto dall'azienda giapponese Osato ha debuttato nel 2004 e sono in totale 2 milioni le confezioni vendute. L'ipotesi avanzata in diversi studi e condivisa da alcuni specialisti anche italiani, è che sia uno strumento utile per contrastare lo stress ossidativo, considerato da questi esperti un fattore chiave nelle patologie croniche e neurodegenerative (nel processo di distruzione neuronale e nell'infiammazione cronica), e rinforzare le difese immunitarie migliorando la qualità di vita dei malati.
"L'integratore alla papaya fermentata - ha spiegato Bonuccelli - contribuisce a stimolare le difese immunitarie e a combattere lo stress ossidativo, che sostanzialmente arrugginisce i neuroni e le membrane biologiche. Assumendolo migliora la qualità della vita dei malati di Parkinson. Abbiamo provato la Papaya fermentata su pazienti in fase avanzata associando l'integratore alla terapia per 3 mesi. Poi abbiamo fatto diverse misurazioni per valutare le condizioni di malattia (come l'intensità dei sintomi motori) e la qualità della vita e abbiamo visto che c'erano miglioramenti a entrambe le voci. L'indice di stress nel Dna mostrava inoltre livelli ridotti del 50 per cento. Ora stiamo lavorando a uno studio più ampio in doppio cieco".
Anche per quanto riguarda l'utilizzo dell'integratore da parte dei pazienti affetti da HIV pare che i benefici siano evidenti. "Nel nostro centro - ha spiegato Giancarlo Orofino, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'ospedale Principe di Savoia di Torino - abbiamo portato avanti una sperimentazione su 25 pazienti che assumevano farmaci antiretrovirali e mostravano una risposta virologica ottima e una bassa risposta immunitaria. Ipotizzando un blocco del sistema immunitario dovuto allo stress ossidativo abbiamo somministrato la papaya fermentata. Dopo questa fase i marcatori del sistema immunitario erano risaliti del 50 per cento, con migliormaneto anche della qualità di vita dei pazienti. Lo studio pilota ci offre le basi per una ricerca più ampia".